Il termine “plastica” deriva dalla parola greca “plastikos”, che significa adatto per essere modellato, questo si riferisce alla malleabilità o plasticità del materiale durante la produzione, che può essere fuso, stampato o estruso in una varietà di forme.
La plastica fu scoperta nel 1950 e subito si intuirono le sue potenzialità: leggera, resistente, economica, ci ha cambiato la vita e oggi non possiamo più farne a meno. È un materiale molto versatile, ma presenta un grosso difetto: si deteriora molto lentamente e quindi dura moltissimi anni prima di degradarsi, per cui non è possibile disperderla nell’ambiente perché non ne verrebbe assorbita in breve tempo e lo contaminerebbe.
Per questo motivo, di recente, vengono utilizzate le bioplastiche, cioè plastiche provenienti dal mondo biologico e quindi disperdibili nell’ambiente perché in empi ridotti possono essere riassorbite dagli agenti naturali.
Plastools utilizza diverse tipologie di materie plastiche a seconda delle esigenze del cliente e del prodotto stesso.
La Bio plastica è un polimero rinnovabile derivato dall’etanolo ottenuto dalla lavorazione da fonti naturali rinnovabili (canna da zucchero, amido di mais e oli vegetali), la cui biodegradazione si riferisce ai processi biochimici.
I microrganismi presenti naturalmente nell’ambiente, convertono il polimero plastico in sostanze quali acqua, anidride carbonica e biomassa, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
Si può definire “biodegradabile” un materiale capace di biodegradarsi del 90% in un tempo massimo di 6 mesi.
Una plastica compostabile è un materiale che, secondo la definizione è in grado di subire una decomposizione biologica in un luogo adibito al compostaggio, scindendosi in anidride carbonica, acqua, composti inorganici e biomassa, ad una velocità coerente con altri materiali compostabili come la cellulosa, e non lascia residui tossici.
Per essere definito “compostabile” un materiale deve avere la capacità di essere biodegradato nell’arco di 3 mesi.
La plastica da post consumo e i polimeri in plastica riciclata che derivano dalla raccolta differenziata dei rifiuti domestici sono una conquista, relativamente recente, in un mondo che si muove verso la circolarità dei beni e delle risorse. Nell’ambito dell’economia circolare, quell’area di interesse che riguarda lo studio e l’applicazione di metodi, sistemi produttivi e legislativi, atti a riciclare i prodotti a fine vita, la plastica è sicuramente un attore primario della raccolta, lavorazione e riuso.
La plastica riciclata si definisce da post consumo quando il prodotto, sotto forma di imballo o di oggetto finito, esaurisce il compito per cui viene prodotto e viene conferito, attraverso la raccolta differenziata, agli impianti di riciclo meccanici, per creare nuova materia prima in una sorta di circolarità continua.
Tra i prodotti più raccolti e riciclati troviamo:
LDPE: polietilene a bassa densità, che viene dalla raccolta degli imballi flessibili, come i sacchetti, i film da imballo, i teli da copertura, e gli imballi rigidi come possono essere i vasi dei fiori;
PP: polipropilene, che deriva da imballi flessibili come i film per il packaging ma anche da imballi rigidi come cassette, paraurti, giochi, sedie, tavoli, prodotti per l’edilizia, come tubi, sifoni, griglie, vespai, piastrelle, secchi;
PS: polistirolo, che proviene dagli imballi per il packaging, dai vasi e da molti articoli per l’edilizia e il settore elettrico, come prese per la corrente, quadri elettrici.
Cresce l’interesse per il recupero e il riciclo dei polimeri. In primo luogo, per sostenere le comunità locali nelle aree a rischio in cui la plastica finirà negli oceani.
Ciò può essere fatto incentivando le comunità a raccogliere, smistare e trasformare i rifiuti di plastica in materiale riciclato di alta qualità. In secondo luogo, offrire ai consumatori la possibilità di acquistare prodotti confezionati con materiale riciclato che è stato dimostrato provenire da regioni del mondo a rischio.
Ogni pezzo di plastica ha una storia. Plastools mette a disposizione del cliente la possibilità di produrre la sua linea di bobine per fili da pesca utilizzando la plastica recuperata entro 50 km dalla costa. Una scelta semplice per fare la differenza e contribuire alla salvaguardia del nostro Pianeta.
La plastica ingegnerizzata si contraddistingue per le prestazioni superiori a quelle dei materiali standard, rappresentando quindi la soluzione ideale per applicazioni ingegneristiche complesse.
Queste plastiche hanno gradualmente rimpiazzato i materiali ingegnerizzati tradizionali come il legno, il metallo in svariate applicazioni perché, non solo equivalgono o superano il loro rapporto peso/resistenza e altre proprietà, ma anche perché sono molto più facili da produrre, specialmente in caso di forme complesse.
Tra le nostre plastiche ingegnerizzate si possono trovare: rinforzato vetro, rinforzato carbonio e VO autoestinguente.
Abbiamo maturato in oltre 40 anni un’importante esperienza in ambito edilizio e meccanico.